Oggi, gironzolando sui Forum di Légami, ho trovato questo scritto. Un incontro tra due amici, lei Miss, lui sub che escono fuori a cena, e parlandosi lui le racconta delle sue paure e di come le vive.
Trovo che sia molto veritiera questa sensazione e capisco benissimo come ci si sente.
“Lui prova due tipi di paura: una paura “bella“, che è quella che precede il dolore, quando non sa dove e come verrà colpito, una paura che si dissolve, che si dilegua sotto ogni colpo, una paura che è anticipazione a un dolore totalizzante, che non lascia spazio ad altro, ma una paura che si scioglie in un dolore subito con fiducia.
Poi mi ha parlato dell’altra paura, di quella che ha provato quando “sentiva” che dall’altra parte c’era insicurezza, del sudore gelido di un colpo andato a vuoto, di un tacco troppo vicino a un occhio, di una paura, insomma, non causata dal dolore che sarebbe seguito, ma dal timore di essere colpito malamente, di subire danni permanenti.
Una paura ansiosa, derivata dalla mancanza di fiducia nell’altro/a.”
Affidarsi, fidarsi.. termini troppo spesso abusati e non capiti appieno.
Conoscenza di se stessi in primis, perchè è facile definirsi Dominanti, come è facile definirsi sottomessi.
Traete voi le conseguenze..