Ottobre

Finalmente la giornata lavorativa è finita, mi cambio, mi metto in pantaloncini e canottiera. Fa ancora caldo.

Accendo il ventilatore e mi fiondo sul letto. Sono stanca. La mia testa è stanca. Il mio fisico no. Vorrei fare mille cose, ma la mia testa mi dice che sarebbe arrivato il momento di fermarsi e di prendersi del tempo.

Eppure non riesco a farlo. Non voglio farlo. Mi sto dando nuovamente altre mille scuse per non farlo.

Questa settimana non sono andata in palestra e non mi ha fatto bene.

La settimana prossima ho la prova orale di un concorso a cui ho partecipato senza neanche studiare ed onestamente non saprei cosa raccontargli agli orali. Qualcosa mi inventerò di sicuro.

Ad inizio settimana scorsa ho scoperto il nome con il quale mi chiamerò.

S.

Una lettera. Come l’iniziale del mio nick qua sul blog e che in fondo mi ha sempre accompagnata in questi anni.

Non so ancora se mi piace. Non so ancora se mi calza a pennello. Ci sto pensando da un pò.

Lo ha scelto Lui, scrivendomi anche come avrebbe voluto dirmelo.

Forse per quello non so se lo sto accettando del tutto. Perchè, forse non ho vissuto quel momento e forse quell’emozione che avrei dovuto provare non l’ho ancora provata.

Se lo avessi scoperto così come Lui me l’ha descritta, credo che sarei stata felicissima ed emozionatissima.

Certo, mi ha emozionato leggere il “come” lo avrebbe fatto; mi hanno emozionato i dettagli, le parole scelte, mi ha emozionato immaginarmi lì in attesa per la scoperta.

Però qualcosa mi ha lasciato perplessa… il non poterlo fare.