Dal web..

Mi piacciono le persone che quando si siedono, ti siedono accanto.
Anche se hanno tutto il divano a loro disposizione, ti si appiccicano addosso.
Senza aver paura di invadere lo spazio, senza aver paura di dover chiedere permesso.
E ti mettono una gamba sopra le tue, aspettando di sentire la tua mano, di sentire che in quel preciso momento potrebbe esserci anche un terremoto di magnitudo 9.3, che rimarrebbero li.
Mi piacciono le persone dai messaggi lunghi, che quel “sto scrivendo…” non porti le solite parole con tanta circostanza e nulla di buono.
Che te ne stai lì davanti a tutte quelle vocali e quelle consonanti incastrate in maniera perfetta, mentre gli sconosciuti si domandano il perché, tu stia sorridendo.
Mi piace il passo lento delle cose belle, le conquiste sudate, il corteggiamento, le prime volte, gli imbarazzi davanti ai complimenti, gli sguardi che non devono aggiungere altro, le gelosie quotidiane ed arrivare in un giorno qualunque di pioggia la sfacciataggine di dire “sei roba mia”.
Che non c’entra nulla con le lotte femminili e tutto quel bla bla bla,’ ma di ti bacio in una piazza di una città a noi sconosciuta, appoggiati al monumento più importante.
Ti porto in un pub, a bere una birra con le mani unte di patatine fritte e lo sguardo del primo giorno e chissenestrafrega del greenpass, del distanziamento, della pandemia e di tutte le sciagure di questo secolo, io ti sto comunque addosso.
Mi piacciono i mi manchi, le scuse, i bigliettini lasciati ovunque, chi ti cura ancor prima di farti ammalare, chi ha voglia di discutere, parlare, di non lasciare nulla in sospeso, che le uniche cose a cui non bisogna chiedere spiegazioni, sono la Luna ed il Cielo. Chi progetta un futuro, chi raccoglie dettagli, chi ti vedrebbe la più bella in mezzo ad un concorso di Miss Italia perché anche le stelle hanno quella forma con cinque punte sgangherate, eppure hanno ispirato cantanti e scrittori e non ti fanno aver paura del buio e dei suoi mille detrattori.
Mi piacciono le cose semplici, le videochiamate improvvise che iniziano con “giochiamo?”.
I film di pomeriggio, chi ti chiede di iniziare una serie tv insieme, chi ha qualcosa da insegnarti, chi ti bacia la fronte per sentire se sei calda, chi ti rende orgogliosa, chi riempie il carrello del supermercato delle tue cose, chi ti fa essere quello che non sapevi di essere.
Mi piacciono le persone che guardano oltre.
Non so se mi capite.
Quelle che ti trovano dentro una canzone, in una pubblicità stupida alla radio, in un sogno ad occhi aperti, nella frase di un libro, in una ricetta di un dolce, nel profumo delle caldarroste.
Mi piace chi non perde tempo, chi della rosa prende i petali e pure le spine, chi ti cerca in mezzo a sette miliardi di persone, chi ti chiede un bacio e ne vorrebbe altri cento. E facciamola finita di cercare la persona contorta, la situazione complicata e i discorsi intriganti, perché la persona che ti ama ti travolge, senza cambiarti.

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