“Forse sei tu
Tra le luci di mille città
Tra la solita pubblicità
Quella scusa per farmi un po’ ridere
Forse sei tu
Quell’istante che mi porterà
Una piccola felicità
Quella stupida voglia di vivere”
Ci sono canzoni che hanno un non so chè di familiare, intimo e quasi profondo.
Ci sono canzoni che raffigurano esattamente ciò che voglio dire e come lo voglio dire.
La musica è sempre stata mia fedele compagna di vita e non potrei farne proprio a meno.
Mi ha aiutata a piangere, ridere, a tirar fuori le emozioni ed a farmi arrabbiare.
Credo che sia così per tutti noi.
Io e te ci siamo scambiati tantissime canzoni nel corso di questi mesi.
Ma forse le uniche che ci rappresentano sono:
“Every breath you take”
“L’idea di te”.
Entrambe parlano di Noi, quel Noi che ci ha travolto come un treno in piena corsa.
Quel treno che abbiamo preso al volo, senza pensarci.
Non ho paura di perderti, ho solo paura di non poterti vivere come vorrei.
Quei giorni insieme, chiusi in quella camera, sono stati meravigliosi.
Non abbiamo avuto bisogno di molte parole, non servivano.
Le Tue mani, le Tue costrizioni, i nostri respiri l’uno su l’altra.
Complicità.
Intimità.
Intensità.
Risate.
Stropicciamenti.
Delicatezza.
E quelle parole, che risuonano ancora nelle mie orecchie, “Girati”.
A letto, dopo che mi hai permesso di morderti e baciarti; dopo aver sentito il Tuo respiro pesante ed eccitato.
E le Tue mani sul culo.
Una serie di sculacciate sempre più intense, mentre la mia testa si infilava tra il tuo braccio disteso ed il materasso.
Ed il mio respiro eccitato e le Tue braccia a stringermi sempre più forte.
Si, sei proprio Tu il mio incastro perfetto.